Ci sono abbinamenti a tavola che sono entrati oramai così prepotentemente, non solo nell’immaginario collettivo, quanto anche nelle tradizioni culinarie di chiunque di noi che nessuno si metterebbe mai in mente di contraddirle. Anche se, a volte, non sono proprio azzeccatissime. Diciamo che qualche gastronomo di lungo corso potrebbe obiettare, così come qualche sommelier quando entra in gioco anche il vino.
Stavo leggendo un articolo dal titolo “10 abbinamenti perfetti” apparso su un sito, che vi consiglio, che si chiama Agrodolce.it. Vengono elencati, in effetti, dei matrimoni classici, talmente classici che oramai sono presenti ovunque, sia nelle nostre case che in tantissimi ristoranti. Da sempre. Pizza e fichi, prosciutto e melone, pomodoro e mozzarella, formaggio e pere, fave e pecorino, pesche e vino. E ancora fragole e Champagne piuttosto che ostriche e Muscadet: ecco, su questi due ultimi abbinamenti, ricchi di fascino e scolpiti nella memoria di chiunque – forse, per quanto riguarda le ostriche, ai più viene in mente lo Champagne piuttosto che il Muscadet – i sommelier, probabilmente, chinano il capo accettando, ma non credo siano completamente d’accordo.
E l’uva da tavola? Non c’è. Forse un vero e completo vademecum sui tanti momenti possibili di consumo dell’uva da tavola deve ancora essere scritto. Fa comunque piacere leggere, questa volta su un altro sito dedicato integralmente alle ricette, buonissimo.org, che:
Le ricette con l’uva sono sempre preparazioni molto raffinate e gustose.
E, in effetti, a scorrere la lista di preparazioni dove l’uva da tavola ha un ruolo importante – si va dall’aspic di uva ai filetti di branzino o trota con l’uva, o ancora la rana pescatrice o lo strudel di uva – viene subito da pensare come questo frutto spesso entri in gioco in cucina non solo quando l’abilità di chi sta dietro i fornelli non sia certo secondaria, ma anche la ricerca del gusto vada oltre la quotidianità.