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Uva da tavola e Pinterest? Perché no

Il mondo dei social network non ha più bisogno, probabilmente, di essere illustrato e spiegato a nessuno oramai. Nel mio mondo però, quello dell’uva da tavola, forse qualche passo in più si potrebbe fare. Noi, nel nostro piccolo ci stiamo provando e oltre a questo blog c’è anche la nostra pagina Facebook che vi invitiamo a visitare.
Se ci spostiamo dall’altra parte dell’Atlantico però, tanto per cambiare negli Stati Uniti, un bell’esempio sull’uso di un altro social network come Pinterest arriva anche dall’uva da tavola. Basta vedere cosa hanno fatto l’anno scorso in California. La California Table Grape Commission lanciò una pagina Pinterest molto interessante con un obiettivo: diffondere foto sull’uva da tavola californiana per condividere la passione degli amanti di questo splendido frutto, ma anche per fare conoscere varietà e ricette. Storie di uva insomma. Si trovano 17 raccolte con belle foto che mostrano i tanti usi in cucina dell’uva da tavola, ma anche foto di paesaggi e vigneti. Un bel modo per diffondere una coltura che anche in Italia ha grande tradizione e, lasciatemi essere un po’ campanilista, non ha nulla da invidiare a nessun altro paese. Potremmo anche noi, su Pinterest, mostrare paesaggi, varietà, ricette!

Benessere

Una salsa all’uva. Naturalmente senza semi

Mi sono imbattuto per caso in una preparazione molto semplice, ma sfiziosa, che vorrei condividere con voi. È una salsa. L’ho trovata su www.grapesfromcalifornia.com: è un sito molto interessante, ricco di informazioni sull’uva da tavola californiana – che come viene ricordato viene coltivata qui da più di due secoli – e che, ma questo riguarda in modo particolare noi agricoltori specializzati in uva senza semi, è anche un punto di riferimento per noi, poiché patria di molti breeders che sperimentano e ricercano nuove varietà di uva senza semi.

Si chiama “Green grape and tomatillo salsa”: in pratica si tratta di frullare insieme pochi semplici ingredienti per ottenere una salsa molto fresca, ideale per accompagnare carni, ma volendo, come suggerisce anche il sito, delle croccanti patatine fritte. Ma perché no: potremmo anche spalmarla su del pane appena abbrustolito per accompagnare un aperitivo, magari con un bel Fiano Minutolo pugliese della zona di Gioia del Colle (Polvanera ne fa uno buonissimo).

Allora:

  • 3/4 tazze di uva da tavola verde senza semi;
  • tra i 5 e gli 8 tomatillos. Sarebbero i tipici pomodori verdi messicani. Noi ovviamente possiamo cercare quelli che troviamo nel nostro mercato. Mi raccomando: verdi, non nel senso di immaturi, ma di varietà verde. Come quelli resi famosi dal film “Pomodori verdi fritti alla stazione del treno”;
  • 2 cucchiaini di coriandolo;
  • 2 spicchi d’aglio tritati grossolanamente;
  • mezzo cucchiaino di sale;
  • un cucchiaio di succo di lime;
  • 1 Jalapeño tritato grossolanamente, vale a dire un peperoncino verde. Magari se il piccante lo tolleriamo moderatamente, possiamo anche togliere i semi al suo interno;

Frulliamo il tutto con un robot da cucina e il gioco è fatto. Nella foto della ricetta originale, come vedete, si è preferito mantenere una struttura grossolana, a pezzetti. Ma se vogliamo, volendo, possiamo anche renderla un po’ più densa e liquida. Conserviamo il tutto in frigorifero per al massimo tre giorni se non riusciamo a finirla prima. È una salsa di bella aromaticità, speziata, lievemente piccante, che unisce acidità e freschezza.